76° Congresso della SIU (asocietà Italiana Urologia)
Firenze
Presentazione di 2 lavori.
V17 CISTECTOMIA CON PRESERVAZIONE SESSUALE NELLA DONNA: ASPETTI CHIRURGICI
R Rossi, A Mora, A Loreto, S Spatafora, S Leoni
U.O. Urologia, 1° Dpt. Chirurgico, ASMN, Reggio Emilia
Introduzione: Nelle neoplasie vescicali superficiali ad alto grado (Ta G3) o
infiltranti la lamina propria (T1 G1-G3) i trattamenti conservativi sono considerati
di scelta e il ruolo della chirurgia radicale è marginale. Ma in alcuni
casi per l’elevato numero delle recidive e per l’alto rischio di progressione
della malattia può essere necessario eseguire una cistectomia precoce.
Anche nella donna, seppure più raramente, può essere indicata una cistectomia
radicale precoce. In questi casi una neovescica ortotopica è la derivazione
più accettata dalle pazienti. Oltre che l’uretra in questi casi possono
essere risparmiati con sicurezza anche gli organi genitali mantenendo
ovaie,tube, utero e parete anteriore della vagina.
Materiali & Metodi: Nel video presentato vengono ripercorsi sinteticamente
i principali passaggi dell’intervento.
Dopo la legatura dei peduncoli vascolari superiori e l’isolamento e la sezione
degli ureteri, si espongono gli organi pelvici e si inizia la dissezione penetrando
nel piano che separa la parete vescicale posteriore e la parete vaginale
anteriore mobilizzando la vescica fino al collo, mantenendosi aderenti
al piano vescicale ed evitando la dissezione dei piani laterali della vagina per
preservare intatta l’innervazione simpatica indispensabile per la lubrificazione
vaginale. Viene preparato il moncone uretrale distaccandolo, dal collo
vescicale con le forbici senza aprire la fascia endopelvica. L’utero conservato
dopo il distacco della vescica, viene fissato al sacro.Una diversione ortotopica
ileale completa l’intervento.
Conclusioni: Seppure le occasioni per eseguire questi interventi non siano
frequenti, in pazienti selezionate con neoplasia vescicale in stadio clinico Ta-
T1, o gravi patologie vescicali infiammatorie, la cistectomia "sexual sparing"
con derivazione ortotopica è una opzione chirurgica percorribile e oncologicamente
sicura quanto una exenteratio pelvica anteriore. Con alcuni accorgimenti
tecnici si ottengono una buona continenza urinaria e la possibilità
di conservare una soddisfacente attività sessuale, e riteniamo che questa
opzione debba essere offerta a pazienti giovani e/o motivate.
V31 AZOOSPERMIA OSTRUTTIVA E NON OSTRUTTIVA: RISULTATI OTTENUTI IN 206 CICLI DI TESA/ICSI/FIVET
S Leoni, C Lusenti, R Rossi, S Spatafora, F Martino, M Balanini*, M Cantarelli*,
L Incerti*, GB La Sala*
U. O. di Urologia - *U.O. di Ostetricia e Ginecologia, Endoscopia Ginecologica e
Medicina della Riproduzione - Arcispedale Santa Maria Nuova -Reggio Emilia
Introduzione e Obiettivi: L’introduzione nel 1978 della fecondazione in vitro
degli ovociti e trasferimento in utero degli embrioni (fivet) aveva rivoluzionato la
terapia della sterilità femminile.
L’introduzione nel 1992, dell’iniezione intracistoplasmatica dello spermatozoo
(icsi) ha rivoluzionato anche la terapia della sterilità maschile.
La ICSI infatti permette di trattare non solo i pazienti con grave oligoastenoteratoazoospermia,
ma anche pazienti con azoospermia tramite l’impiego di spermatozoi
epididimari agoaspirati (PESA) o di spermatozoi testicolari aspirati
(TESA) o recuperati da biopsie testicolari. Gli Autori riportano i risultati ottenuti
in 206 cicli di TESA/ICSI/FIVET.
Materiali e Metodi: Nel periodo 1/3/1997 – 31/12/2001 sono state eseguite
206 TESA in pazienti con azoospermia ostruttiva o non ostruttiva e facenti parte
di coppie candidate alla TESA/ICSI/FIVET. Lo studio preliminare comprendeva
oltre che gli esami standard, l’agoaspirato diagnostico testicolare o la biopsia
testicolare, il cariotipo periferico e lo studio genetico per le microdelezioni del
cromosoma Y e per le mutazioni della fibrosi cistica. La TESA è stata eseguita
con ago da 23 gauge, in anestesia locale o senza alcuna anestesia.
Il recupero degli spermatozoi dall’agoaspirato, la ICSI, la valutazione dell’avvenuta
fertilizzazione, la classificazione degli embrioni e il trasferimento degli
embrioni in utero sono stati eseguiti secondo le procedure standard. Sono state
definite come gravidanze cliniche soltanto quelle documentate dall’ecografia
eseguita 35 giorni dopo il trasferimento in utero degli embrioni.
Risultati: Gli spermatozoi sono stati recuperati in 195 delle 206 TESA (94,7%).
La fertilizzazione degli ovociti è stata ottenuta in 182 delle 195 TESA/ICSI eseguite
(93,3%). Le gravidanze cliniche sono state 28 (15,4%). Nessuna complicanza
apprezzabile nei pazienti sottoposti a TESA. Nessuna malformazione ed
anomalia genetica nei bambini nati.
Conclusioni: I nostri risultati confermano che la TESA/ICSI/FIVET è una efficace
e sicura terapia della azoospermia ostruttiva e non ostruttiva. Nell’insieme, i
nostri risultati sono inferiori a quelli riportati in letteratura ed a quelli ottenuti
da noi stessi con la ICSI eseguita nei casi di oligoastenoteratospermia o di criptozoospermia.
Dal 2001, però, i nostri risultati con la TESA/ICSI/FIVET sono migliorati e sono
gli stessi sia nell’azoospermia ostruttiva che in quella non ostruttiva. La nostra
curva di apprendimento è stata lunga, ma sembra aver raggiunto un buon plateau.
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